Il budget Trump toglie i diritti agli Stati di marijuana

Come prima proposta di bilancio del presidente Trump, il Partito Repubblicano sta tentando di privare i diritti degli stati di legalizzare la marijuana. Sebbene l’emendamento della Camera fosse abbastanza ampio da espandere le protezioni per i programmi statali sulla marijuana, il Senato non ha seguito l’esempio e tale modifica è stata esclusa anche dal disegno di legge dell’anno fiscale 2020. Sebbene il presidente Trump sia stato incoerente sulla questione dei diritti degli stati, questa proposta di bilancio fa molto di più che privare gli stati della loro marijuana legale. La nuova politica federale sulle droghe porrebbe fine alle protezioni per i programmi statali sulla marijuana medica e alla legalizzazione a Washington, DC.

In una lettera al procuratore generale Jeff Sessions e al segretario al Tesoro Steve Mnuchin, i governatori dei primi quattro stati a legalizzare le vendite di marijuana hanno esortato l’amministrazione Trump a proteggere le loro politiche esistenti. I governatori hanno anche chiesto l’opportunità di incontrare i funzionari dell’amministrazione. Non sono i soli a opporsi al budget dell’amministrazione Trump. In effetti, la questione della legalizzazione della cannabis è una delle più controverse della storia americana.

Sebbene la Camera non abbia ancora preso in considerazione il disegno di legge sugli stanziamenti per l’anno fiscale 2021, ha già approvato l’emendamento per un’azione di piano. Nel frattempo, la Commissione per le Regole della Camera si rifiuta di ordinare emendamenti anti-cannabis. Gli emendamenti anti-cannabis priverebbero i fondi federali degli stati che consentono la cannabis commestibile o che non hanno programmi di educazione alla guida con problemi di THC. Ma mentre molti sono sconvolti dagli emendamenti anti-cannabis al Senato, sono comunque necessari per proteggere i diritti degli stati ai programmi di marijuana medica.

Tuttavia, è improbabile che il voto della Commissione per gli stanziamenti della Camera della scorsa settimana sull’emendamento Rohrabacher-Farr diventi legge. Il Senato non ha approvato un emendamento simile due anni fa. Tuttavia, i sondaggi suggeriscono che la marijuana ha un ampio consenso tra gli elettori, anche se l’emendamento non diventa legge. Ma questo è un passo importante nella protezione dei diritti degli stati ai programmi di marijuana medica. Questo è un passo nella giusta direzione per il settore.

In aggiunta a questo, la mossa anti-erba di Sessions consentirà ai pubblici ministeri federali di determinare se le leggi statali sulla marijuana sono in conflitto con la legge federale. Ciò potrebbe portare a un numero enorme di procedimenti giudiziari legati alla droga in futuro. Se il Congresso non riesce a farlo, gli elettori amanti della marijuana potrebbero avere meno probabilità di votare per lui nel 2020 o nel 2018.

Tuttavia, la posizione del Partito Repubblicano sulla legalizzazione della marijuana non sorprende. La marijuana è generalmente popolare tra i repubblicani di tendenza libertaria, motivo per cui alcuni conservatori credevano che Trump fosse pro-marijuana. Ma secondo lo storico dell’economia Jeffrey Miron, la legalizzazione della marijuana potrebbe effettivamente aumentare il numero di persone che vogliono farne uso. Ecco perché la legalizzazione è necessaria, ma solo dopo l’applicazione della legge.

L’iniziativa limiterebbe anche il numero di piante che una persona può coltivare in una famiglia. Tuttavia, consentirebbe ai comuni di delimitare alcune aree per attività commerciali di marijuana. Tali attività non sarebbero spazi pubblici e sarebbero cannabis news soggette allo stesso divieto di consumo pubblico. Una persona può avere solo fino a dodici piante in una famiglia. Inoltre, un padrone di casa non sarebbe autorizzato a vietare cibi e caramelle alla cannabis in confezioni accattivanti.

Il governo federale sta anche prendendo di mira gli sforzi di legalizzazione della marijuana negli stati. Sebbene l’amministrazione Trump abbia generalmente sostenuto i diritti degli stati, ha agito in modo incoerente. Il procuratore generale Jeff Sessions si è scagliato contro la California per le sue politiche di “santuario”, che proteggono gli immigrati privi di documenti dalla deportazione. Inoltre, il segretario all’Interno Ryan Zinke ha combattuto gli stati costieri per le trivellazioni petrolifere, mentre il segretario all’istruzione Betsy DeVos ha protetto le società private dagli abusi attraverso il governo federale.

La clausola commerciale è responsabile dell’attuale divieto di marijuana, che deriva dall’interpretazione espansiva dell’articolo I della Corte Suprema. La Corte in Wickard v. Filburn ha stabilito che il Congresso potrebbe regolamentare il grano, ma non la marijuana. Ha anche stabilito semi autofiorenti outdoor che il Congresso potrebbe regolamentare la vendita di grano per scopi non commerciali. Ed è per questo che gli stati stanno affermando sempre più i loro diritti sulla marijuana. Ciò significa che il governo federale non può obbligare gli stati ad adottare il divieto di marijuana.